''Il colore è lo sforzo della materia per diventare luce'' G. D'Annunzio

mercoledì 7 dicembre 2016

STEP 19- ANATOMIA DI UN COLORE

Siamo in una sala settoria.  Camici, teli, copricapo e mascherine rimandano al Blu Alice.
Intorno al tavolo anatomico, su cui giace nudo e inanimato il mio colore, il Blu Alice ci sono anche io, per ''verificare con i miei occhi cosa c'è dentro''.
Iniziamo con il cosiddetto 'esame esterno'. Il colore appare 'asetticamente', così come riportato nello STEP01, come tonalità ciano chiaro, tendente al blu.
Procediamo all' 'esame interno'. Servono strumenti taglienti.. forbici particolari, bisturi, per raggiungere i suoi organi interni..l'essenza del colore, le sue radici e cogliere ciò che si è sedimentato al suo interno.
Mi viene in mente Lucio Fontana mentre, con atto rivoluzionario, d'impulso incede la tela, con tagli di chirurgica precisione, per entrare nello spazio cosmico dietro la superficie.
Lucio Fontana in uno scatto di Ugo Mulas
Cosa c'è dunque nelle viscere del Blu Alice, oltre la sua 'pelle' che rimanda alle discipline della Fisica, della Chimica, della Neurofisiologia?
Dentro questo colore c'è il sentore di un'epoca, ci sono uomini, c'è la storia.
E' la Società che stabilisce quanti e quali nomi di colori adottare in funzione delle esigenze di comunicazione. Così è stato per il Blu Alice, dedicato ad una donna originale e speciale, Alice Roosevelt e adottato dalla marina militare statunitense per le insegne e i vessilli dedicati a suo padre, Theodor.
Il Blu Alice è l'esempio di come un colore possa essere considerato un prodotto culturale, con valenze simboliche e sociali. Anche le sue vicende stanno a confermare il carattere Antropologico dei colori. L'antichità, fino al Medioevo, ha considerato marginale il blu, quasi ignorandolo. Greci e Romani, pur conoscendo il guado, lo disprezzavano, perchè utilizzato dai Celti e dai Barbari, per tingere di blu. L'indaco, i lapislazzuli e l'azzurrite, utilizzati dai popoli d'Oriente, risultavano costosi.
Anche la terminologia era imprecisa.  Caeruleus, cyaneus, aerius, lividus, glacus, ferreus erano i termini per indicarlo, in epoca romana.
Caeruleus inizialmente indicava il colore della cera, poi indicherà il colore del mare, che contiene, tra le diverse tonalità, anche il Blu Alice, in quell'epoca 'orfano' di denominazione puntuale. 
E' a partire dall'anno Mille che comincia un capovolgimento della gerarchia dei colori.
Il blu si schiarisce e si identifica con la luce, considerata dalla teologia medievale una emanazione di Dio.
Episodio del Ciclo Arturiano,
 Miniatura Francese 1275-1300
Nel XII secolo diviene attributo marino.
Il Re di Francia, sul finire del XII secolo, fu il primo ad adottare il blu nel suo blasone, con i famosi gigli d'oro su fondo azzurro. Il blu diviene così colore di principi, re, nobile e patrizi.
Anche nei romanzi cavallereschi si impone il blu, a vestire personaggi leali e coraggiosi.
Nel secolo dei Lumi, Isac Newton, 'doma', quantifica, misura il colore.
Si diffondono nuove sfumature di blu e di azzurro, da ricollegarsi anche alla progressiva liberalizzazione dell'importazione dell'indaco, che fino al 1700 era stato bloccato per tutelare la produzione europea di guado e successivamente alla produzione di coloranti sintetici, tra cui il Blu di Prussia, scoperto per caso nel 1720 da un farmacista di Berlino.
Siamo ai nostri giorni.
Il blu e le sue digressioni sono colori moderni, contemporanei, ricercatissimi.
La diffusione dei jeans negli anni 50, contribuisce all'affermazione dei diversi toni di blu.
Oggi il blu e le sue sfumature sono colori che ''fanno sognare, tranquillizzano, seducono.
Per questo dono utilizzati dalla Pubblicità per incrementare le vendite, dai Social per ottenere maggiore capacità di diffusione, da Organismi Internazionali (ONU. Unesco, UE) per comunicare carisma e neutralità, dalla Moda per essere accattivante e attuale.

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